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Fiat Grande Panda “La Prima”
La city car elettrica che sa viaggiare

Dopo una settimana alla guida della nuova Fiat Grande Panda “La Prima”, ho avuto modo di testarla in diversi scenari: città, autostrada e montagna. In totale ho percorso circa 350 km, inclusi i 170 km tra Milano e i Piani di Artavaggio, un tragitto perfetto per valutare prestazioni, autonomia e gestione dell’energia.

Design e interni: spaziosa e funzionale

La Grande Panda “La Prima” rimane fedele allo spirito pratico della Panda tradizionale, ma con linee più moderne e un’impostazione da piccola B-SUV. L’abitacolo è accogliente e ben organizzato, con tanti vani portaoggetti e una posizione di guida rialzata che migliora la visibilità.

Il cockpit digitale da 10 pollici e il touchscreen da 10,25 pollici sono intuitivi, anche se non personalizzabili. Android Auto funziona bene, mentre il navigatore di bordo non calcola l’autonomia a destinazione, una funzione utile per le elettriche. Non è presente un’app dedicata per monitorare la carica o precondizionare l’abitacolo da remoto, un dettaglio che oggi in molti si aspettano su un’elettrica.

Alla guida: comfort e reattività

Il motore da 113 CV offre una spinta fluida, perfetta per la città e adeguata anche su tratti extraurbani. Le sospensioni sono tarate per il comfort, assorbendo bene buche e dossi. In autostrada, la velocità massima di 132 km/h è sufficiente per viaggiare senza problemi, anche se le riprese sopra i 90 km/h non sono particolarmente brillanti.

Milano – Piani di Artavaggio: test in montagna

Il percorso verso i Piani di Artavaggio ha evidenziato l’efficienza della gestione energetica. Sono partito con 87% di batteria, arrivando a destinazione con il 40% pari a 64 km. In teoria, con l’energia residua non sarei riuscito a tornare a Milano, ma conoscendo il comportamento delle elettriche in discesa, sono ripartito senza troppi timori.

La frenata rigenerativa ha lavorato bene, recuperando energia lungo il percorso. Grazie anche a un po’ di traffico che mi ha fatto rallentare in città, sono arrivato a Milano con 23% di batteria. Un risultato decisamente positivo, che conferma la buona efficienza dell’auto in scenari reali.

Autonomia e ricarica

L’autonomia dichiarata è di 320 km WLTP, ma nella mia esperienza reale, con una guida mista, si attesta tra 260 e 280 km. In città l’efficienza è ottima, mentre in autostrada il consumo aumenta, come per tutte le elettriche.

Molto pratica la soluzione del cavo di ricarica retrattile da 4,5 metri, che rende più comode le operazioni di ricarica.

Prezzo e conclusioni

La Fiat Grande Panda “La Prima” elettrica ha un prezzo di listino di 27.900 euro, posizionandosi tra le opzioni più accessibili nel segmento delle B-SUV elettriche.

Si è dimostrata un’auto versatile, perfetta per la città ma anche in grado di affrontare viaggi medio-lunghi con una buona efficienza. Alcuni aspetti, come la connettività limitata, potrebbero essere migliorati, ma il comfort di marcia e la gestione dell’autonomia convincono.

Per chi vuole una Panda moderna, spaziosa e a zero emissioni, è una scelta azzeccata.

“BYD Atto 2 Boost: il crossover elettrico compatto che sorprende su tutti i fronti”

BYD Atto 2 Boost: il crossover elettrico compatto che sorprende su tutti i fronti

Questa settimana ho avuto tra le mani, anche se spesso mia moglie mi ha spostato sul sedile passeggero per godersela lei, la nuova BYD Atto 2 Boost, un piccolo crossover elettrico che – ve lo dico subito – ha superato le mie aspettative. L’ho provata su tutto: città, autostrada, curve di montagna. E vi anticipo che raramente un’auto di questo segmento riesce a combinare dotazioni complete, comfort e divertimento alla guida come ha fatto lei.

Tutto incluso, davvero

Partiamo da quello che colpisce subito: l’equipaggiamento di serie è completo. Tutti – e dico tutti – gli optional sono già inclusi nella versione Boost. Tetto panoramico, sedili in ecopelle riscaldabili e regolabili elettricamente, display touchscreen rotabile da 12,8”, infotainment fluido, telecamere a 360°, assistenza alla guida ADAS… è tutto lì, già pronto.

Anche le rifiniture interne sono una spanna sopra la media per il segmento: materiali curati, assemblaggi solidi, dettagli ben pensati. Dà l’impressione di un’auto premium, ma con un prezzo decisamente più accessibile.

Active o Boost? La differenza c’è e si sente

La versione Active, entry level della gamma, parte da 29.990 euro. Ma la Boost, a 31.990 euro, secondo me vale assolutamente la differenza. Per 2.000 euro in più si ha un’auto molto più completa e raffinata, che offre un’esperienza d’uso di livello superiore senza compromessi.

In città: agile, scattante e facilissima da parcheggiare

Nel traffico urbano, l’Atto 2 Boost si muove agilmente. Lunga poco più di 4,30 m, con un angolo di sterzo sorprendente e le telecamere a 360°, parcheggiarla è un gioco da ragazzi. Anche in modalità Eco resta brillante: il motore da 177 CV risponde sempre bene, rendendo la guida dinamica e piacevole.

Autostrada e montagna: due anime diverse

In autostrada si comporta bene, anche se l’autonomia, come prevedibile, scende rispetto ai 312 km dichiarati in ciclo WLTP. Ma quello che colpisce è il feeling di guida solido, quasi da segmento superiore: ben isolata, stabile, silenziosa.

E poi c’è il divertimento: in montagna, attivando la modalità Sport, la Atto 2 Boost cambia faccia. Spinge con grinta, è reattiva e sorprendentemente divertente tra curve e tornanti. Non è una hot hatch, certo, ma sa regalare soddisfazioni.

Batteria e prospettive future

La versione Boost monta una batteria da 45,1 kWh, che nella guida reale consente circa 250/300 km di autonomia in condizioni miste. Per la stragrande maggioranza degli utenti, è più che sufficiente per l’uso quotidiano, gite fuori porta comprese caricandola anche solo una volta a settimana.

Per chi ha bisogno di più autonomia, buona notizia: da settembre arriverà una versione con batteria maggiorata, capace di superare i 400 km nel ciclo combinato. Una bella aggiunta alla gamma, anche se – lo ribadisco – già questa configurazione copre tranquillamente le esigenze quotidiane del 90% delle persone.

In conclusione

La BYD Atto 2 Boost è un’elettrica compatta che non fa compromessi: completa, rifinita, piacevole da guidare e con un rapporto qualità/prezzo eccellente. Con i suoi 31.990 euro (e ottime formule di noleggio a lungo termine), offre tutto ciò che si può desiderare da una EV urbana e anche qualcosa in più.

Perfetta in città, brillante fuori. Un piccolo SUV elettrico, ma con ambizioni da grande.